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“Per incontrare ogni uomo”: il Natale del vescovo Luigi Renna con la Città di Cerignola

Anche quest’anno è denso di impegni, per il vescovo Luigi Renna, il periodo di preparazione alla solenne celebrazione della notte del 24 dicembre quando, nella cattedrale di Cerignola, alle ore 23,30, la recita dell’Ufficio delle Letture anticiperà la solenne Veglia di Natale. Già nelle ultime settimane, infatti, non sono state poche le scuole di ogni ordine e grado visitate dal Vescovo nei diversi paesi della diocesi, così come, da lunedì 16 dicembre 2019, sarà mons. Renna, in cattedrale a presiedere l’eucaristia mattutina alle ore 7 per la novena del Santo Natale.

Con l’avvio della novena, nelle parrocchie sarà in distribuzione la lettera-messaggio del Vescovo indirizzata ai fedeli e ai cittadini, intitolata Da Betlemme le fasce per curare le ferite della nostra Città, tra le cui pagine emerge, fin dal paragrafo introduttivo, in maniera chiara ed evidente, la voce del Vescovo sul cupo momento istituzionale e amministrativo vissuto dalla Città di Cerignola: «la solennità del Natale – scrive Renna – ci raggiunge in un momento particolare della nostra storia e, proprio perché in questa festa celebriamo il mistero di un Dio che si fa uomo, non possiamo non pensare a cosa il Natale porta a uomini e donne che vivono in una città ferita dalla criminalità e la cui Amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose», suggerendo alla diffusa voglia di rinascita della comunità cittadina di reagire e di abbandonare le molteplici fragilità individuabili nell’«economia precaria», nella «politica che assume il volto del populismo», nella debolezza dell’«educare» e nello «spettro della corruzione». Un’analisi, quella del Vescovo, che diventa auspicio per «fasciare le ferite insieme, […] nel rispetto della persona, […] nella giustizia» e «nell’onestà», in quanto – è la conclusione – solo in questo modo «il Natale non sarà stato celebrato invano!».

Numerosi, inoltre, gli incontri in programma: il prossimo 17 dicembre, con il dott. Umberto Postiglione, Commissario Straordinario per il Comune di Cerignola, accompagnato dai rispettivi parroci, mons. Carmine Ladogana e don Giuseppe Gaeta, il Vescovo incontrerà gli studenti delle scuole “Pavoncelli” e “Battisti”; mercoledì, 18 dicembre, alle ore 12, porgerà gli auguri al personale del Comune di Cerignola; il 19 dicembre incontrerà le Amministrazioni Comunali e le Forze dell’Ordine dei paesi della diocesi per lo scambio degli auguri natalizi, momento propizio per consegnare ad ogni Amministratore una copia della Laudato si’, la lettera-enciclica di papa Francesco sulla cura della casa comune, pubblicata il 24 maggio 2015: «Di fronte a questa situazione così dolorosa – continua il Vescovo nel suo messaggio natalizio – ci sentiamo feriti, ci fermiamo in preghiera davanti al mistero del Natale, non per rifugiarci in un clima intriso di spiritualità dolciastra, ma per non sfuggire alle nostre responsabilità del momento. Lo stesso papa Francesco, nella sua lettera a sostegno della tradizione del presepe, Admirabile signum, scrive: “Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo”. Dio vuole incontrare e incontra, certamente, la nostra città con i suoi problemi».

Dal luogo all’esperienza: il vescovo Luigi Renna inaugura il nuovo oratorio “Santa Scorese e Carlo Acutis” nella chiesa parrocchiale della B.V.M. dell’Altomare a Orta Nova

“Quali scelte vanno fatte? Anzitutto potenziare gli oratori, con una progettualità che sarà seguita e guidata dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile: dobbiamo fare il salto di qualità dal ‘luogo’ oratorio al ‘progetto’ oratorio; dobbiamo passare dall’oratorio estivo all’oratorio come esperienza che si coniuga tutto l’anno con il cammino di formazione dei nostri ragazzi e giovani”. Scrive così il vescovo Luigi Renna nella sua più recente lettera pastorale per l’anno 2019-2020, intitolata Il Seminatore e il buon terreno. Diventare cristiani nel nostro tempo. Un indirizzo del magistero episcopale che, sulla scia di quanto già realizzato negli anni più recenti in diverse parrocchie della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, domenica, 15 dicembre 2019, al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal pastore della Chiesa locale che avrà inizio alle ore 19, confluirà nell’inaugurazione dell’Oratorio “Santa Scorese e Carlo Acutis”, realizzato nei locali della chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria dell’Altomare a Orta Nova, guidata da don Leonardo Torraco.

Fra i tanti meriti, l’oratorio ha lo scopo di promuovere l’integrazione, come ricorda don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei: “L’integrazione non è una cosa di cui parlare: è un esercizio da praticare, e in oratorio si fa”. Non è un caso, quindi, se gli oratori costituiscono uno dei centri nevralgici dell’azione pastorale del vescovo Renna che, fin dal suo ingresso in diocesi, ha proposto diverse iniziative per diffondere questa realtà: occorre, infatti, “riconoscere e sostenere il peculiare valore dell’oratorio nell’accompagnamento della crescita umana e spirituale delle nuove generazioni”, come riporta la Nota pastorale, diffusa nel 2013, dalla Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e dalla Commissione Episcopale per la famiglia e la vita della Cei, dal titolo Il laboratorio dei talenti. Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo. La sfida, quindi, è quella di far diventare gli oratori spazi di accoglienza e di dialogo, veri ponti tra l’istituzionale e l’informale, fra il tempo della spensieratezza e l’assunzione di responsabilità.

Serva di Dio Santa Scorese (1968-1991)

Nativa di Bari, passò attraverso varie spiritualità ed esperienze ecclesiali, intenta a capire come aiutare chi soffre e mettendo Dio come unico punto fermo della propria esistenza. Al Genfest del 1985 avviene l’incontro con il Movimento dei focolari e da subito Santa vi aderisce, cominciando ad attuare la “rivoluzione d’amore” che il Movimento Gen vuole portare nel mondo, cominciando da Bari. Inizialmente intenzionata a sposarsi, si orientò verso la consacrazione secolare nelle Missionarie dell’Immacolata di Padre Kolbe. Il suo desiderio venne però interrotto da un giovane, che già da tempo la perseguitava e arrivò a ucciderla la sera del 15 marzo 1991, mentre stava rincasando dalla riunione con il gruppo giovanile di Azione Cattolica. La fama di martirio in difesa della virtù cristiana della castità da parte di Santa ha dato luogo all’apertura del suo processo di beatificazione negli anni 1998-1999 presso la Curia vescovile di Bari; la fase diocesana è stata convalidata il 14 aprile 2000 (da www.santiebeati.it)

Venerabile Carlo Acutis (1991-2006)

Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre, il 3 maggio 1991. Trascorse l’infanzia circondato dall’affetto dei suoi cari e imparando da subito ad amare il Signore, tanto da essere ammesso alla Prima Comunione ad appena sette anni. Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone che gli stavano accanto. Colpito da una forma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Lasciò questo mondo il 12 ottobre 2006, nell’ospedale San Gerardo di Monza, a quindici anni compiuti. Il 13 maggio 2013 la Santa Sede ha concesso il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione, il cui processo diocesano si è svolto a Milano dal 15 febbraio 2013 al 24 novembre 2016. Il 5 luglio 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava Venerabile Carlo, i cui resti mortali riposano nel cimitero di Assisi (da www.santiebeati.it).

CEP – Giornata straordinaria di colletta in favore delle persone colpite dal terremoto in Albania.

CS – La Conferenza Episcopale Pugliese ha indetto per Domenica 22 dicembre, IV domenica di Avvento, in tutte le Chiese di Puglia, una Giornata straordinaria di colletta in favore delle persone colpite dal terremoto in Albania.

Le offerte raccolte dai fedeli in quel giorno saranno devolute in favore dei terremotati, attraverso la Delegazione Caritas Puglia, che sarà impegnata anche nei prossimi mesi in attività di sostegno alle Caritas albanesi.

Martedì, 26 novembre u.s., un violento terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito l’Albania, causando 51 vittime e circa 2.000 feriti. Lo sciame sismico continua ancora, con scosse più o meno forti, alcune anche oltre la magnitudo 5. Dopo i primi giorni in cui si è affrontata l’emergenza si incomincia ora ad evidenziare l’impatto sul territorio dove il terremoto ha danneggiato centinaia di palazzi e migliaia di abitazioni.

Secondo un primo bilancio preliminare il numero delle persone senza casa potrebbe aggirarsi attorno alle 30.000.

Caritas Albania, coadiuvata da Caritas Italiana e da altre organizzazioni ecclesiali, si sta adoperando per aiutare tutti i soggetti impegnati sul territorio. In particolare, grazie alla presenza capillare delle parrocchie e delle varie missioni cattoliche, i direttori e gli operatori delle Caritas diocesane albanesi sono vicini agli sfollati dei villaggi periferici, dove è più difficile intervenire, monitorando la situazione in ogni luogo, azione previa ed indispensabile per ogni progettazione futura e per la gestione dell’emergenza.

Gli operatori locali informano che per il momento è importante, per chi volesse aiutare le persone sfollate, impegnarsi a raccogliere fondi. In un secondo tempo, quando la situazione sarà più chiara, saranno elaborati dei progetti che prevederanno anche altri tipi di interventi.

Caritas Italiana sul proprio sito web fornisce periodicamente degli aggiornamenti della situazione.

La Conferenza Episcopale Italiana ha già stanziato la somma di euro 500.000 in favore dei terremotati ed anche il Santo Padre Francesco ha voluto devolvere allo stesso scopo ulteriori 100.000 euro.

La Conferenza Episcopale Pugliese, considerata la particolare gravità della situazione in Albania e considerando il particolare legame tra le chiese albanesi e quelle di Puglia, tra le quali in questi ultimi 25 anni sono intercorsi molteplici rapporti di solidarietà e collaborazione pastorale che hanno coinvolto centinaia di volontari provenienti da varie diocesi pugliesi, ha indetto per Domenica 22 dicembre, IV domenica di Avvento, in tutte le Chiese di Puglia, una Giornata straordinaria di colletta in favore delle persone colpite dal terremoto in Albania.

Le offerte raccolte dai fedeli in quel giorno saranno devolute in favore dei terremotati, attraverso la Delegazione Caritas Puglia, che sarà impegnata anche nei prossimi mesi in attività di sostegno alle Caritas albanesi.

A questa iniziativa corale di raccolta fondi si aggiungono anche le altre iniziative promosse dalle varie Caritas Diocesane di Puglia, alcune delle quali hanno dedicato a questo scopo anche la tradizionale raccolta dell’Avvento di Fraternità.

Per il momento non è prevista la raccolta di generi alimentari o indumenti.

Tutti coloro che vorranno contribuire alla raccolta potranno farlo direttamente in parrocchia oppure attraverso un bonifico bancario (causale Albania/Terremoto novembre 2019) sul conto intestato a Caritas Italiana, IBAN IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111

 

              Commissione regionale

Cultura e Comunicazioni

Don Pasquale Cotugno nominato Vicario Foraneo della Vicaria “San Pietro Apostolo” in Cerignola

Con decreto di nomina del 22 novembre 2019, Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, “avendo a cuore che l’identità sinodale della nostra Chiesa trovi nelle Vicarie lo strumento indispensabile per una pastorale organica”, ha nominato il sacerdote Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana e parroco della chiesa della Beata Vergine Maria del Buon Consiglio, nuovo Vicario Foraneo della Vicaria “San Pietro Apostolo” in Cerignola.

Per “le doti di intelligenza e di carità pastorale – continua mons. Renna – maturate in un notevole periodo di esperienza sul territorio”, nello spirito della Chiesa “in uscita” di papa Francesco, spetterà a don Pasquale promuovere “la comunione presbiterale, fonte di ogni azione pastorale” e coordinare, d’intesa con il Vescovo, “la vita pastorale nell’ambito della Vicaria”, adoperandosi “per una rinnovata evangelizzazione, per la responsabilizzazione di tutti gli operatori pastorali, per un cammino ecclesiale unitario, integrato, ricettivo e in linea con la vita diocesana”.

A don Pasquale, gli auguri di una proficua attività

Dal sentimento alla razionalità – Perché Cerignola s’incammini verso l’aurora

Carissimi cerignolani e cerignolane,

era la mattina di domenica scorsa, alle ore 5, quando nel Duomo gremito di gente pronta ad accompagnare l’Icona della Madonna di Ripalta al Santuario sull’Ofanto, ho detto queste parole: “È significativo che questa processione si snodi per le nostre strade quando è ancora buio. È come se la Madonna di Ripalta ci facesse andare verso l’aurora, verso un nuovo giorno. Don Tonino Bello diceva che l’unica violenza che è permessa ad un cristiano è quella di forzare l’aurora. Preghiamo perché a Cerignola non si perda la speranza di un futuro migliore”.

In quei giorni erano accaduti altri due eventi tristi, oltre allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose: la morte di una povera donna, vittima dei terribili disagi e dei mali che affliggono Borgo “Tre Titoli”, della quale se il Vescovo non avesse dato notizia nessuno si sarebbe accorto, perché i poveri veri, quelli che non danno voti e non leggono i social, non fanno notizia. E poi la tragedia di Orta Nova, che ha visto falcidiata una famiglia e sgomenta una città, alla quale sono stato vicino con la celebrazione dei funerali venerdì, 18 u.s. Per la pietà non c’è cronaca e forse entrambi non sono affari che interessano i cittadini e certa politica che, in alcune sue espressioni sul territorio nazionale, si è mostrata ostile ai migranti.

Faccio questa premessa per sottolineare quanto sia complesso il nostro territorio, malato di tanti virus, tra cui l’indifferenza e la presunzione. Un popolo, il nostro, molto concentrato sul pathos, cioè sul sentimento, ma poco sull’ethos, cioè sulla morale, e forse ancor meno sul logos, cioè sulla ragione. Con il Messaggio alla Città della festa della Madonna di Ripalta del 2017, invitavo a chiederci se, come padri e madri, in questa città, oltre a trasmettere il bios, cioè la vita, siamo capaci di trasmettere valori (ethos). E nel Messaggio di questo anno, alla messa pontificale, parlavo della nostra economia malata: “Questo territorio ha molte risorse, che sono la sua benedizione, ma che sono state la sua condanna quando hanno creato o un latifondismo che negava i diritti dei lavoratori, o movimenti di idee che li affermavano, ma non in una visione di pace sociale, bensì di lotta di classe. Il futuro passa attraverso la giustizia e la sostenibilità ecologica. Non pensano al futuro della città quegli imprenditori che accumulano una ricchezza effimera: se i salari sono ingiusti e non danno sicurezza economica ai dipendenti; se le attività sono illecite, come ad esempio la cannibalizzazione delle auto o le truffe ai clienti e allo Stato, rivelano un modo di agire stolto, che pensa che la illegalità porterà frutti. Chi non ha cura del territorio, vive fuori da una cultura politica ed economica che ci ricorda che a breve per il pianeta ci potrà essere un punto di non ritorno. La nostra città potrebbe avere tante eccellenze, e senza obbedire ai poteri occulti di chi si arricchisce sulle spalle di chi dipende dalla droga, dal gioco d’azzardo e della povera gente, ci potrebbe essere un’economia più florida. Cari imprenditori, cari amici delle istituzioni, costruiamo il futuro di un’economia sostenibile, trasparente, che produca un benessere condiviso!”.  Scusate la lunga citazione, ma credo che questo messaggio sia sfuggito a molti.

Ed ecco, circa una settimana fa, la notizia dello scioglimento del Consiglio Comunale di Cerignola. Non si può gioire di una cosa del genere, se si è padre di tutti. Tutti noi, e coloro che hanno amministrato la Città, dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni, altrimenti ci ridurremmo a vivere in uno stato di confusione che non gioverà a nessuno: dopo il lavoro fin qui svolto dagli Organi competenti, i Commissari prefettizi, oltre all’impegno amministrativo, porteranno avanti le loro verifiche, e spetta a loro dare giudizi. Al Commissario e ai suoi collaboratori, come già fatto con telegramma del 15 ottobre u.s., va l’augurio di lavorare alacremente per il bene della collettività. Siamo tutti incamminati verso il futuro e potremo farlo se passeremo dal sentimento alla razionalità.

Dal sentimento alla razionalità davanti alle notizie. Suggerisco a tutti la prudenza di chi attende che l’opera dei Commissari proceda: chi conosce il diritto meglio di me, sa che siamo in itinere, e i toni pacati aiuteranno ad avere più lucidità, più obiettività, più apertura al futuro, più fiducia gli uni negli altri. Vi chiedo di riflettere su queste parole sulla comunicazione: “La cura per la ricostruzione dei fatti, l’aderenza alla realtà e il rigore del controllo delle fonti cedono il passo alla cultura della post- verità. Questa cresce grazie ad azioni precise: fomentare la violenza (hate speech), ridicolizzare le voci delle istituzioni, toccare le emozioni e le credenze (più irrazionali) delle persone, insinuare sospetti sui fatti, inventare bufale (fake news). Il terreno fertile nel quale le post-verità fioriscono sono soprattutto i social network, in cui si forma il consenso (politico), si alimentano le paure e si consolidano le identità” (F. Occhetta, Ricostruiamo la politica. Orientarsi nel tempo dei populismi, 42). Consiglio a tutti di usare toni pacati.

Dal sentimento alla razionalità nella costruzione del futuro politico della Città. Non so chi si candiderà tra diciotto mesi, ma mi rendo conto che la campagna elettorale è già partita: forse con il piede sbagliato, e cioè con l’attenzione agli individui e alle candidature e non ai bisogni della Città. Temo possa diventare una campagna populista, deleteria per il nostro futuro, perché come qualcuno ha scritto: “La democrazia populista sta alla democrazia costituzionale come la demagogia sta al governo della città nella Politica di Aristotele” (R. Chiarelli). Mi permetto sommessamente di consigliare alle parti politiche: trovate un’idea che sia alta, individuate dei bisogni passando qualche ora con la povera gente (anche quella delle campagne), unitevi ed eleggete democraticamente chi sia a servizio di un progetto (non un leader, ma un uomo che sappia stare in ascolto e al servizio del bene comune).

Dal sentimento alla razionalità nel raccontare la storia di questa Città. A Cerignola ci sono molti eruditi di storia e pochi critici di essa, uomini e donne di cultura che si chiedono: “Perché siamo ridotti così?”. Non illudetevi che la risposta possa venire da noi: c’è bisogno che qualcuno la interpreti questa storia. Ci vuole uno sguardo obiettivo: non si può capire la conquista della Gallia da parte dei Romani leggendo solo l’opera di Giulio Cesare, perché ci servirebbe anche una storia scritta dai barbari, che purtroppo non abbiamo. Così dobbiamo avere il coraggio di dire perché si è arrivati ad uno stato di degrado della città e delle campagne, dei partiti e dell’economia, dell’educazione e delle relazioni sociali. I critici storici mi piacciono perché non giudicano, ma aiutano a capire.

Dal sentimento alla razionalità nel definire il grande assente: la mafia e l’agire mafioso. Che è agire insolente e arrogante, come anche doppio e interessato. Che ha i suoi “negozi” nelle strade della città, dove si spaccia tanta droga. Comprata da chi?  Che si nutre delle truffe ai nostri prodotti o fa commercio di pezzi d’auto rubate e vendute: a chi? Ho paura che della mafia a Cerignola molti si nutrano e molti la nutrano, con il loro modo di fare! È agire mafioso quello di chi pretende appalti, di chi si vuole insinuare nelle maglie dell’economia per lavorare (rare volte) o per aumentare una ricchezza che sarà effimera, come è stata effimera la ricchezza del latifondo, che a Cerignola ha lasciato accanto ai bei palazzi dei pochi i tuguri del “popolo delle formiche” (Tommaso Fiore. Chi lo cita più?).

Dal sentimento alla razionalità il rapporto con la Chiesa. Perché si ha sempre la tentazione di tirarla “per la giacchetta”, dimenticando che solo la Chiesa da due anni ha messo su una Scuola di formazione all’impegno socio-politico (unica realtà nel nostro territorio), non per creare presenze partitiche, ma per essere lievito nella massa; che celebra da tre anni una Settimana Sociale Diocesana, per riflettere non sulla spinta dall’urgenza del momento, ma con il rigore dell’analisi; che lavora nelle periferie e al centro, soprattutto con quei poveri che bussano non alle porte di qualche giornale o di qualche partito, ma a quelle dei centri di carità e di volontariato di ogni colore, che sono ben lieti di accoglierli e di fare quanto per loro è possibile. Nostro compito è la formazione delle coscienze e l’attenzione alle urgenze di chi è ai margini della società, di chi non è annegato nel mare ma sprofonda nel degrado dei campi da cui provengono gli ortaggi delle nostre mense. C’è stato, forse, qualcuno che si è occupato del Decreto Sicurezza, lo scorso anno, a Cerignola? Solo il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale e l’Azione Cattolica! Chi conosce quanti ragazzi la mattina non vanno a scuola? Chi mai ne ha accompagnato qualcuno? Qualcun altro ha messo in agenda la preoccupazione sui migranti? Forse soltanto la Caritas, la Migrantes e, dobbiamo riconoscerlo, lo sportello del Comune, come era suo dovere.

Dal sentimento alla razionalità, con l’aiuto di un silenzio non omertoso e di un ascolto pensoso dei bisogni, che sa creare una nuova cultura di rispetto, di dialogo, di legalità.

Dispiace che qualcuno abbia insistito per avere delle comunicazioni immediate del Vescovo. Il vostro pastore, che prega ogni giorno con voi e per voi, ama fare discernimento sulle questioni, contemperare pathos, ethos e logos. Ha memoria biblica e si ricorda che Gesù è risorto dopo tre giorni, un tempo fatto di attesa, ma fecondo di bene e di beni duraturi. E a ripararlo dai venti di populismo, dagli anni del suo caro liceo, ha una poesia del greco Callimaco, che consiglia di leggere tutta, laddove, ad un certo punto, afferma: “Che non dietro le impronte degli altri tu spinga il tuo occhio, né per la via larga, ma per sentieri non calpestati, pur se guiderai per strada più angusta…”.

Verso l’aurora ci incammineremo se il sentimento lascerà spazio alla razionalità.

A questo mio intervento, allego l’invito a continuare a riflettere insieme su questi argomenti. Io lo farò, con voi e per voi, a partire dai quattro principi “che orientano specificamente lo sviluppo della convivenza sociale e la costruzione di un popolo in cui le differenze si armonizzino all’interno di un progetto comune” (n. 221), secondo l’Evangelii Gaudium di papa Francesco.

Prego per questa mia Città

                                               Luigi, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano

 

Domenica, 20 ottobre 2019

Don Pasquale Cotugno, presbitero della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, è il nuovo Assistente Spirituale del Distretto Puglia degli Scout d’Europa

Su proposta del Consiglio Direttivo dell’Associazione Scout d’Europa, recepito il parere
favorevole del Presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, Sua Ecc. Mons. Luigi
Renna, Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, in qualità di Segretario
della Conferenza Episcopale Pugliese, ha nominato ad quinquennium don Pasquale
Cotugno, presbitero della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, Assistente Spirituale
del Distretto Puglia degli Scout d’Europa. A don Pasquale gli auguri di un proficuo
servizio, caratterizzato da sicura competenza e carità pastorale.