Author: pierluigimastroserio

Solo Cerignola potrà salvare Cerignola!

Anche noi, così come tanti cittadini cerignolani e non, abbiamo visto la trasmissione “Avamposti”. Non sarà stato certamente facile preparare e girare un servizio del genere e ai giornalisti va dato atto di aver avuto il coraggio per aver messo in luce i mali del nostro territorio. Un “Grazie!” ai carabinieri che “ci mettono sempre la faccia”: perché appartenere alle Forze dell’Ordine, a Cerignola, è un lavoro molto complesso e complicato.

Non è facile esprimere un giudizio oggettivo perché tanti sono gli stati d’animo che scaturiscono dalla visione e dall’ascolto di certe dichiarazioni. Istintivamente, un po’ tutti abbiamo provato rabbia e indignazione dinanzi ad alcuni dati: su tutti spicca che 37.000 sono i cittadini di Cerignola che hanno fatto i conti con la giustizia.

Questa, però, non è una novità. Già negli anni passati, la relazione della DIA parlava di un «contesto ambientale omertoso e violento», dovuto al legame dei gruppi criminali con il territorio, ai rapporti familistici dei clan e alla «massiccia presenza di armi ed esplosivi».

Non dobbiamo, tuttavia, correre il rischio di fermarci emotivamente alle prime sensazioni ed emozioni e reagire istintivamente. La consapevolezza dell’esistenza di un problema, di un fenomeno come quello mafioso e criminale, ci deve aiutare a mettere in atto strategie e avviare processi per interrompere e isolare la mafia e ogni forma di illegalità diffusa nel nostro territorio, così come anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha evidenziato durante la sua recente visita a Cerignola.

«C’è una linfa della malavita cerignolana ‒ scrive il nostro vescovo Luigi nella sua più recente lettera pastorale ‒ che nutre i comportamenti mafiosi con la sua struttura, le sue regole, le sue scuole, che sono la strada e il carcere. La sua potenza ‒ è stato accertato da studi e da relazioni ‒ è notevole, e in questi anni l’ha portata ad avere una sua identità che la lega con le grandi organizzazioni di altre regioni. Questa linfa drena droghe, stupefacenti, armi. Poi c’è il tronco di questo albero che, a cerchi concentrici, è composto da chi seduce i socialmente deboli, da chi li ingaggia, da chi assicura loro un reddito e fa crescere, tra furti, arresti ai domiciliari, carcere e processi, il numero di famiglie, ragazzi e ragazze madri. C’è poi la corteccia della malavita, che sembra lontana dalla linfa, ma in qualche modo la protegge: il professionista che si droga in segreto, colui che compie truffe e false dichiarazioni sul posto di lavoro, chi compra merce rubata, chi viene ingaggiato per ricevere uno stipendio ma non per lavorare (una modalità molto astuta di chiedere il pizzo!), chi divide per imperare, chi dice che non si può cambiare».

Cosa possiamo fare? Questa è la domanda che molti di noi si pongono. Come Chiesa e come comunità civile sicuramente possiamo partire e incrementare alcune buone prassi già presenti nel nostro territorio a sostegno di «tanta gente che non si piega a queste logiche – continua il Vescovo nella lettera pastorale – che “si spezza la schiena onestamente”, che si sa divertire senza “sballarsi” con le droghe, che lotta per la giustizia e la legalità».

Spostando un po’ la telecamera sugli stessi luoghi del servizio andato in onda, si sarebbero potuti vedere gli “avamposti” della Speranza che quotidianamente cercano di contrastare non soltanto la cultura mafiosa, ma di proporre un sistema educativo e lavorativo altro rispetto a quello malavitoso e criminale. Come le comunità parrocchiali con i loro oratori, il Centro Sociale “Don Antonio Palladino” nel quartiere San Samuele, il Centro “Santa Giuseppina Bakhita” in località Tre Titoli; il lavoro che la scuola giornalmente compie attraverso il suo valore educativo; l’attività silenziosa che giornalmente associazioni e cooperative, come l’AVE, Pietra di Scarto, Altereco, svolgono su beni confiscati alla criminalità e divenuti ora luoghi d’incontro e di generatività.

Con il nostro Vescovo, concludiamo affermando che, per risolvere un problema non basta vederlo, né solo giudicarlo, ma anche agire. C’è un’azione che è propria dello Stato ed una della società civile, della quale la comunità cristiana fa parte e nella quale porta il suo contributo di pensiero e di azione, soprattutto attraverso l’impegno dei laici. C’è poi un’azione propriamente ecclesiale, di denuncia e dell’annuncio di un Vangelo che libera e che salva. Il nostro compito più grande, in un territorio segnato da così grandi emergenze, è proprio l’educazione.

 

Don Pasquale Cotugno

Direttore della Caritas diocesana

 

Avv. Gaetano Panunzio

Direttore dell’Ufficio Diocesano

per la Pastorale Sociale

 

 

La via della Speranza – Per non ricominciare allo stesso modo – La nuova lettera pastorale del vescovo Luigi Renna

Si lascia guidare dall’esperienza dei due discepoli di Emmaus il vescovo Luigi Renna nell’accompagnare su “La via della Speranza” i diocesani tra le pagine della sua nuova lettera pastorale – che sarà presentata questa sera, lunedì, 7 settembre 2020, durante i Primi Vespri della festa patronale in onore della Madonna di Ripalta che avranno inizio in Cattedrale alle ore 20 – nella convinzione che occorre «non ricominciare allo stesso modo».

Affrontando tre grandi questioni che navigano la nostra quotidianità – «la pandemia, il problema della criminalità e la trasmissione della fede» – il Vescovo disegna «alcuni percorsi pastorali che sono in continuità con il cammino fin qui fatto» ma che, nel contempo, «vogliono anche cercare di cogliere la novità del momento storico che ci interpella», nell’analisi dell’«inventario di “cose antiche e cose nuove”» che pone sotto gli occhi di tutti il problema dell’ambiente, la fragilità della politica, il senso debole della comunità, la «forza» e la «precarietà della nostra sanità», le diverse forme di povertà, il compito «più grande» di una «Chiesa in uscita» – che rifiuta la «ritirata» – che è l’educazione.

In un territorio difficile, dove «l’albero della malavita» richiama spesso l’attenzione della cronaca nelle diverse aree diocesane – Cerignola con l’amministrazione comunale sciolta «per infiltrazioni mafiose», i cinque Reali Siti intrisi della «mentalità di illegalità», la Vicaria di San Potito Martire segnata «dalla latitanza dalla vita ecclesiale» – il «nostro compito più grande», ricorda il Vescovo, «è proprio l’educazione» – che nel vocabolario ecclesiale diventa Iniziazione Cristiana – in quanto «ascoltare il tempo e la vita è più che mai necessario per un cristiano».

Sono riflessioni che permettono a mons. Renna di entrare nel clima di Emmaus dove, nonostante il «naufragare» delle speranze – che per noi si traduce nel rischio della fuga dalla «responsabilità» – la bella notizia è «che Gesù viene a cercarci» per insegnarci che «le problematiche della quotidianità, della società, dell’economia non vanno tenute lontane o taciute nella nostra vita di fede, come se l’esistenza di tutti i giorni fosse una cosa altra rispetto alla fiducia da avere in Dio».

Alla scuola di papa Francesco e della Evangelii gaudium, il Vescovo «riaccende… lungo la strada» la speranza e fa echeggiare alcune delle novità rispetto al recente passato evidenziate dalla notizia che «È risorto il terzo giorno», come ricorda il titolo del documento Cei promulgato dalla Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi – di cui è membro – durante il tempo del lockdown.

Occorre, quindi, dare spazio a una rinnovata fantasia pastorale – «Cosa fanno i discepoli dopo questa manifestazione? Non costruiscono un santuario per fermarsi e stabilirsi, ma ripartono» – che il Vescovo prospetta declinando due verbi cari a papa Bergoglio – «guarire e ricreare» – nei tempi e nei modi che coinvolgono la comunità diocesana, nella certezza che, seppure «davanti a noi si prospetta una stagione ricca di incognite», è urgente «ricominciare».

Come avviare una nuova attività? – Nuovo appuntamento con il Progetto Policoro

Nel proseguire la serie di incontri con giovani imprenditori e professionisti, continueremo ad interrogarci sul “come” avviare una nuova attività, questa volta in ambito informatico, approfondendo il percorso formativo, le esperienze professionali, il lavoro di squadra, la costruzione di un portafoglio clienti, le tecniche di marketing…

Ne parleremo giovedì, 3 settembre 2020, a partire dalle ore 19, in diretta Facebook sulla pagina “Progetto Policoro Cerignola-Ascoli Satriano” con Mariagrazia Mastroserio, direttore marketing di P SOLUTION. Un focus utile per tutti quei giovani che stanno pensando di inaugurare un’attività propria e che vogliono conoscere metodi e strumenti utili per farlo. Condurrà l’incontro Fabio D’Imperio, Animatore di Comunità del Progetto Policoro della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

Volume Bicentenario Diocesi di Cerignola

A poco più di un anno dalle Giornate di Studio che, il 24 e il 25 maggio 2019, rievocarono gli aspetti storici della Diocesi di Cerignola e a poco meno di dodici mesi dalla conclusione del Bicentenario dell’istituzione della cattedra vescovile, terminato nella solennità di Cristo Re lo scorso 24 novembre 2019, nell’ambito dei festeggiamenti patronali in onore della Beata Vergine Maria, venerata con il titolo di «Madonna di Ripalta», il prossimo 4 settembre 2020, con inizio alle ore 20,30, in Cattedrale – nel rispetto delle norme previste p

er il contenimento del Covid-19 – sarà presentato il volume Tra le pieghe della storia nel bicentenario della Diocesi di Cerignola (1819-2019), che raccoglie le relazioni tenute lo scorso anno, nella prestigiosa sede del Teatro «Saverio Mercadante», da Sua Ecc. Mons. Nunzio Galantino, da Mons. Luigi de Palma, dalla prof.ssa Antonella Dargenio e dal prof. Vincenzo Robles.

A impreziosire le pagine della pubblicazione anche i contributi commemorativi del 160° anniversario del patronato della Città di Cerignola (1859) e del 70° dell’incoronazione (1949) dell’icona di Ripalta, nonché una ricca Appendice con la riproposizione anastatica del Decreto e Bolla Pontificia sulla erezione della Chiesa Parrocchiale di Cerignola in Chiesa Cattedrale, unita con unione principale alla Chiesa Vescovile di Ascoli (1819), dei pannelli della mostra documentaria La Città di Cerignola nelle relationes ad limina dei suoi Vescovi (1821-1921), del Libro D’oro per l’incoronazione di M. SS. di Ripalta (1949).

Dopo l’introduzione della dott.ssa Maria Rosaria Attini, presidente dell’Azione Cattolica Diocesana, e il saluto del dott. Vincenzo Cardellicchio, Commissario Prefettizio del Comune di Cerignola, interverranno il prof. Roberto Cipriani dell’Università degli Studi “Roma Tre” e il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia dell’Università Pontificia Salesiana, curatore del volume pubblicato per i tipi dell’editore Claudio Grenzi di Foggia. Le conclusioni saranno di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, vescovo diocesano. La presentazione sarà trasmessa in diretta Facebook sulla pagina “Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano”.

 

Raccolta di pomodorino a Tre Titoli

Comincia oggi la raccolta di pomodorino a Tre Titoli sul terreno adiacente a “Casa Bakhita”. Il progetto “Salsa Bakhita”, realizzato in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cerignola – Ascoli Satriano, con l’obiettivo di sviluppare opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità. Risultato di questa iniziativa sperimentale sarà una passata di pomodoro ciliegino al 100% solidale, sostenibile e libera dal caporalato. Seguiteci sulla pagina FB Laboratorio di legalità “Francesco Marcone” perché a breve partiranno le prenotazioni!