Messaggio del vescovo Luigi Renna ai fedeli della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano nella Domenica dell’Ascensione del Signore. #chiciseparera
Carissimi fratelli e sorelle della Città di Cerignola,
ho la gioia di annunciarvi che da oggi, 18 maggio 2020, l’icona della Madonna di Ripalta è nel nostro Duomo!
Nel primo pomeriggio, il Presidente della Deputazione Feste Patronali, un piccolo gruppo di Portantini, accompagnati dal Rettore del Santuario, don Vincenzo Alborea, scortati dalla Polizia di Stato, hanno trasportato la Sacra Icona nella nostra Cattedrale. È stato necessario mantenere il riserbo più totale sul trasferimento per evitare assembramenti che, pur manifestando la grande devozione del popolo cerignolano alla “Mamma nostra”, non sarebbero stati in linea con le norme vigenti e avrebbero potuto causare contagio.
Vi invito a recarvi a “salutare” la Madonna soprattutto nelle ore mattutine, seguendo le indicazioni che i volontari, resisi disponibili per contingentare l’ingresso in Duomo, vi daranno. Vi raccomando rispetto, educazione e distanziamento, che ben si coniugano con la devozione alla Madonna. Avrete tutto il tempo che vorrete, nei prossimi mesi, per renderLe omaggio: un atto di devozione a Maria SS.ma si deve unire ad atteggiamenti di responsabilità verso tutti, per evitare il diffondersi del Covid-19.
Il Duomo resterà aperto ogni giorno dalle ore 7,45 alle ore 12 e dalle ore 18 alle ore 20,30. Nei giorni feriali si celebreranno due sante messe, alle ore 8,30 e alle ore 19,30; la Domenica, la celebrazione eucaristica seguirà gli orari consueti: ore 8,30, ore 10,30, ore 12 e ore 19,30. Ringrazio, fin d’ora, chi manterrà un comportamento composto e decoroso.
Sono grato al Rettore del Santuario, don Vincenzo Alborea, che ha custodito l’Icona della Madonna con tanto amore in questi mesi, senza far mancare momenti di preghiera, liturgie e catechesi trasmessi via streaming. Ringrazio il Parroco del Duomo, don Pio Cialdella, e i suoi collaboratori per la preparazione della Chiesa in questi giorni e per la cura pastorale che avranno nei prossimi mesi per la presenza della Madonna in Città. Ringrazio il Presidente della Deputazione Feste Patronali, Gerardo Leone, i Portantini, il servizio d’ordine costituito dalle Associazioni della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, presenti a titolo personale o come associati, le Confraternite, i laici e le laiche, i giovani, che permetteranno ai fedeli di venerare la Vergine Santa e di partecipare alle celebrazioni in Duomo in sicurezza! Ringrazio, inoltre, la Polizia di Stato per l’assistenza che fornirà dinanzi alla Cattedrale nei prossimi giorni.
Vi comunico che nel Santuario di Ripalta, da oggi e fino a nuove disposizioni, non si celebrerà la Santa Messa, data la ridotta ampiezza della chiesa, che non permette il distanziamento, nonché per l’imminente ripresa dei lavori di restauro.
Che la Vergine Santissima di Ripalta, Madre di Gesù e Madre nostra, ci guidi sulla via della giustizia, dell’amore, della concordia.
Vi benedico tutti.
† Luigi Renna
Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano
Carissimi fratelli e sorelle di Cerignola,
il periodo che va dal 19 marzo 2020 fino ad oggi, 16 maggio 2020, è stato caratterizzato da una proficua collaborazione tra il Comune di Cerignola, la Caritas diocesana, le Caritas parrocchiali, la Protezione Civile, la Croce Rossa, il Volontariato Vincenziano, le numerose Associazioni di Volontariato della Città. Ringrazio la Commissione Prefettizia e, in particolare, la dott.ssa Adriana Sabato, per la fiducia accordata alla nostra Caritas Diocesana che, nella sede della Casa della Carità “Santa Luisa”, è divenuta il centro di raccolta e di distribuzione dei viveri per tutta la Città di Cerignola e per gli insediamenti informali. Mi unisco alle parole di gratitudine e di soddisfazione della dott.ssa Sabato, insieme al Direttore Caritas, don Pasquale Cotugno, per il “grande cuore” che associazioni, imprenditori e cittadini hanno manifestato nei confronti di chi è nel bisogno.
In questa nuova fase, seppure non sarà più possibile ottenere dal Comune di Cerignola i buoni spesa, la Caritas Diocesana continuerà ad assistere le famiglie che vivono ancora un momento di precarietà economica, modificando le modalità di intervento.
Saranno coinvolte tutte le Caritas delle parrocchie di Cerignola, coordinate dalla Caritas diocesana e dal Centro di Ascolto Diocesano, presso la Casa della Carità in Piano San Rocco. Il Centro di Ascolto rimarrà aperto il lunedì e il giovedì, dalle ore 9,30 alle ore 12,30.
L’assistenza ai nostri fratelli immigrati continuerà attraverso i volontari del Centro “Santa Giuseppina Bakhita” e gli operatori del Progetto Presidio (cell. 391.7724915).
Continuerà l’assistenza didattica a distanza per i nostri ragazzi attraverso il Progetto “L’Arcobaleno” (cell. 379.1005561) e il supporto dei volontari del Servizio Civile.
Continua anche l’opera del Consultorio Diocesano per ogni necessità familiare con il Progetto “#iosonoquietiascolto” (cell. 347.7334033).
Infine, rilanciamo, con la parrocchia San Domenico, il Progetto “Laurea solidale”, grazie al quale i laureandi possono donare una parte dei regali di laurea, consegnando alla Caritas parrocchiale non denaro, ma viveri e generi alimentari per le persone indigenti.
Continuiamo a camminare in una carità che ci edifica come persone, come Chiesa, come società!
Vi benedico.
† Luigi Renna
Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano
Sac. Pasquale Cotugno
Direttore Caritas Diocesana
Carissimi fedeli della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano,
carissimi presbiteri, diaconi, religiosi e religiose,
con grande gioia, il 7 maggio u.s., con la pubblicazione del Protocollo siglato tra Presidente del Consiglio, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Ministro dell’Interno, abbiamo accolto la notizia che il 18 maggio p.v. potremo riprendere a celebrare e a partecipare alla Celebrazione Eucaristica con il popolo…
On line il nuovo numero del mensile “Segni dei tempi” (Maggio 2020).
Il Primo Maggio di quest’anno non è una pausa lavorativa o l’occasione per una gita fuoriporta, ma torna ad essere una giornata che ci impone una seria riflessione sul lavoro. I negozi chiusi da settimane, le attività economiche che stanno riprendendo lentamente, un’agricoltura funestata dalla siccità ci hanno trascinato in una situazione di crisi per la quale tutti vogliamo trovare una via d’uscita. I Vescovi italiani nel Messaggio per questa giornata, intitolato Il lavoro in un’economia sostenibile lo hanno ribadito: L’emergenza sanitaria porta con sé una nuova emergenza economica. Nulla sarà come prima per le famiglie che hanno subito perdite umane. Nulla sarà come prima per chi è stremato dai sacrifici in quanto operatore sanitario. Nulla sarà come prima anche per il mondo del lavoro, che ha prima rallentato e poi ha visto fermarsi la propria attività. Già si contano danni importanti, soprattutto per gli imprenditori che in questi anni hanno investito per creare lavoro e si trovano ora sulle spalle ingenti debiti e grandi punti interrogativi circa il futuro della loro azienda. Nulla sarà come prima per i settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani».
La nostra già fragile economia del Sud è divenuta ancora più debole, e le serve un salto di qualità, che impari qualcosa anche da questa pandemia. Il Covid–19 ci ha insegnato varie cose.
Ci ha ricordato che siamo un territorio poverissimo di lavoro, in cui gli elenchi di coloro che usufruiscono di aiuti alimentari e sussidi, sono molto lunghi. Ad alcuni mancano opportunità, come un tablet per far seguire le lezioni ai propri figli o spazi abitativi adeguati. Alcuni sono caduti nelle grinfie della malavita e si accontentano di vivere di espedienti.
La pandemia ha poi evidenziato anche quella che i Vescovi hanno chiamato la «schizofrenia del nostro atteggiamento verso i nostri fratelli migranti»: li rifiutiamo, ma è oggi più che mai comodo impiegarli con salari minimi, per assicurarsi guadagni più lauti. «Sono sfruttati – si legge nel Messaggio – come forma quasi unica di manovalanza, a condizioni di lavoro non dignitose in molte aree del Paese. Dobbiamo saper trasformare le reti di protezione contro la povertà – essenziali in un mondo dove creazione e distruzione di posti di lavoro sono sempre più rapidi e frequenti – in strumenti che non tolgano dignità e desiderio di contribuire con il proprio sforzo al benessere del Paese». Sono sopravvissuti alla pandemia, chiusi nel perenne lockdown dei loro ghetti, che attendono di riprendere una delle attività più diffuse tra le loro donne, la prostituzione. Delle speranze di regolarizzazione che il Governo fa loro intravedere sono forse ignari. Ma gli immigrati ci sono, e non possiamo far ripartire la nostra economia sul loro sfruttamento.
Il nostro contesto «glocale» tocca il cambiamento climatico: la siccità di quest’anno ci dice che lo scompenso del clima riguarda anche la nostra area geografica e non si può più attendere per progettare un’economia sostenibile. Quanto si sta investendo nell’adattarsi a nuove colture che resistano all’impatto di questi mutamenti? Quanto si sta facendo per stroncare uno sfruttamento delle risorse non rinnovabili?
Non dimentichiamo la malavita: ha continuato i suoi affari e troverà manovalanza laddove cultura, Stato, lavoro e giustizia sociale arretreranno. Bisognerà precederla prima che ghermisca altre persone di tutte le età, soprattutto i giovani.
Oggi, 29 aprile 2020, mons. Vincenzo Vino del clero di Cerignola-Ascoli Satriano, è stato accolto nell’abbraccio dell’Eterno Padre. Ne ricordano a tutti la cara persona il vescovo Luigi Renna, il vescovo emerito Felice di Molfetta, il presbiterio, i diaconi, i religiosi e le religiose, la comunità parrocchiale dei Sacri Cuori di cui fu parroco. Nato a Cerignola il 27 ottobre 1931, dopo la formazione ricevuta nel Seminario Vescovile di Ascoli Satriano e nel Seminario Regionale di Benevento, fu ordinato presbitero da Sua Ecc. Mons. Mario Di Lieto il 15 agosto 1957 nella chiesa parrocchiale di San Gioacchino in Cerignola. Fu parroco della parrocchia rurale di San Giovanni di Zezza, del Sacratissimo Cuore di Gesù a Borgo Libertà, vicario foraneo del Vicariato extraurbano di Cerignola (1963), parroco della nuova parrocchia dei Sacri Cuori (dal 1975 al 2006). È stato Cancelliere Vescovile (dal 1996 al 2019), Canonico del Capitolo Cattedrale (dal 2009) e Cappellano dell’Istituto “Vasciaveo” in Cerignola. Da alcuni anni infermo, ha continuato a celebrare l’eucaristia quotidianamente; a intercedere per la Diocesi e, soprattutto, per le vocazioni con la preghiera costante del Santo Rosario; a donare il sacramento del Perdono. Il Signore, Pastore dei Pastori, lo accolga fra gli eletti e gli doni il premio per una vita donata al Suo servizio e alla Sua Chiesa.
Ogni mattina, nei giorni feriali
ore 7,45: Quindici minuti con Dio, guidati dal Vescovo
1 maggio 2020
ore 10: Santa Messa presieduta dal Vescovo, trasmessa in streaming, dal Santuario Diocesano della Madonna di Ripalta
ore 18: Santo Rosario e Santa Messa presieduta dal Vescovo, trasmessa in streaming, dalla chiesa della Madonna del Soccorso (Ascoli Satriano)
2 maggio 2020
ore 17: Saluto e incontro con i cresimandi in diretta streaming
ore 18: Santo Rosario e Santa Messa presieduta dal Vescovo, trasmessa in streaming, dal Santuario Diocesano della Madonna di Ripalta
3 maggio 2020
ore 11: Santa Messa presieduta dal Vescovo, trasmessa in streaming, dalla chiesa parrocchiale del SS. Crocifisso (Cerignola)
ore 18: Preghiera con le famiglie via streaming (ultimo incontro)
6 maggio 2020
ore 19: Incontro a cura dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro via streaming
7 maggio 2020
ore 19: Adorazione eucaristica e Vespri, trasmessi via streaming dalla Casa della Carità (Cerignola)
9 maggio 2020
ore 17: Saluto e incontro con i cresimandi via streaming
ore 19: Santa Messa dalla Cappella dell’Istituto “Buonsanti” delle Figlie di Maria Ausiliatrice per la festa della fondatrice santa Maria Domenica Mazzarello (Cerignola)
10 maggio 2020
ore 11: Santa Messa presieduta dal Vescovo e trasmessa via streaming dall’Oratorio Salesiano (Cerignola)
11 maggio 2020
ore 19: Santa Messa presieduta dal Vescovo, nel trigesimo della scomparsa di mons. Saverio Del Vecchio, trasmessa via streaming dalla rettoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Cerignola)
13 maggio 2020
ore 19: Incontro a cura dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro via streaming
14 maggio 2020
ore 19: Adorazione eucaristica e Vespri, trasmessi via streaming dall’Episcopio (Cerignola)
15 maggio 2020
ore 19: Santa Messa presieduta dal Vescovo per il 94° anniversario della morte del ven. Don Antonio Palladino, trasmessa via streaming dalla chiesa parrocchiale di San Domenico (Cerignola)
16 maggio 2020
ore 17: Saluto e incontro con i cresimandi via streaming (ultimo incontro)
ore 18: Santo Rosario e Santa Messa presieduta dal Vescovo, trasmessa in streaming, dal Santuario Diocesano della Madonna di Ripalta
Sarà un sabato diverso il sabato in albis di quest’anno, tradizionalmente legato – per i fedeli di Cerignola – al ritorno dal Santuario Diocesano in città, al termine del periodo invernale, dell’icona della Madre di Dio venerata con il titolo di «Maria SS.ma di Ripalta». I provvedimenti messi in atto nelle ultime settimane per limitare la diffusione del coronavirus coinvolgono anche uno dei momenti di fede più attesi dalla popolazione locale.
In questi giorni, in vista dell’importante appuntamento mariano, alternandosi quotidianamente nel rispetto del consueto calendario, i padri spirituali dei diversi sodalizi confraternali stanno animando nell’antica cappella campestre la recita vespertina del santo rosario e la celebrazione della santa messa.
Mi sia consentito accompagnare la proposta didattica sul tema: “Oltre il coronavirus: il diritto di sperare”, riservata agli alunni delle Scuole secondarie di I e II grado della nostra diocesi sia per motivare – per così dire – questa ‘intromissione’ nella scuola, in un momento così difficile; sia per offrire degli spunti di riflessione che sono sicuramente latenti nel cuore dei nostri adolescenti.
La finalità della scuola è educare alla vita, cercando innanzitutto di aiutare il giovane a porsi le domande più profonde su di essa e accompagnandolo a trovare delle risposte significative. Su questo versante la scuola sa di poter contare sulla Chiesa, per la quale l’educazione della persona è parte essenziale della sua missione.
“Non si tratta di ‘occupare’ la scuola, ma [aiutarla] a restituirle il ruolo sociale che merita, essendo rimasta uno dei pochi presìdi culturali in una società che non sembra credere al valore della cultura” (dal Seminario Nazionale “Educare ancora, educare sempre”, sospeso a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19).
“I giovani non hanno mai goduto di un’invidiabile reputazione; …nel tempo riferirsi agli adolescenti ha per lo più significato puntualizzare la loro immaturità, insolenza, irresponsabilità” (Stefania Andreoli. Il Corriere della Sera). Al contrario, anche gli adolescenti stanno sperimentando una realtà che ha sconvolto i loro progetti, le loro amicizie, la loro vita; anche i loro occhi hanno potuto osservare i camion carichi di bare contenenti tanti nonni, mentre procedevano lentamente di notte verso i forni crematori; anche loro si stanno rendendo conto che il mondo era racchiuso in certezze che vanno via via frantumandosi…
La storia, la filosofia, la letteratura, la scienza, la religione… hanno dato delle risposte sul “Tempo”, su cui è opportuno riflettere. Pensiamo al Carpe diem di Orazio, alla Canzone di Bacco di Lorenzo il Magnifico (“Chi vuol essere lieto sia, di doman non c’è certezza…); alle riflessioni bibliche sul “Tempo” in Qoelet 3,1-2.7 (Per tutto c’è un momento, un tempo per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere un tempo per morire,… un tempo per piangere, e un tempo per ridere).
Nella letteratura, dall’Ottocento al primo Novecento, da Leopardi a Montale…
In tempi più recenti: le parole di papa Francesco nella Lumen Fidei n. 57, e nell’Evangelii gaudium n. 223: “Il tempo è superiore allo spazio…”.
Autori come l’argentino Ernesto Sàbato “La vita si scrive in brutta copia, senza la possibilità di correggerla e ricopiarla in bella”.
Ma la risposta più genuina e sorprendente contiamo di averla dal cuore dei ragazzi.
Rocco Solomita