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LETTERA APERTA DEL VESCOVO LUIGI RENNA alle Città della Diocesi

Carissimi fedeli,

è ormai noto che la diffusione del Covid-19 sta modificando le nostre abitudini quotidiane. Vi invito a rispettare le norme proposte dalle Istituzioni Civili e a non perdere il senso della ecclesialità, mostrando particolare attenzione verso quelle realtà e quelle situazioni esposte a un rischio maggiore, come la perdita del lavoro o la debolezza che affligge i poveri, gli anziani, quanti sperimentano, anche in questa situazione, una più evidente emarginazione.

Rinnovo anche a voi l’invito a non uscire e a restare a casa. So quanto ciò possa risultare difficile e pesante, ma in questa fase così delicata è l’unica via da seguire per bloccare il diffondersi dell’epidemia.

Cari genitori, i vostri figli non devono uscire di casa, neppure per andare a trovare gli amici.

Cari anziani, se uscite, rischiate di essere contagiati!

Ve lo chiedo come un padre che ha a cuore la salute integrale dei suoi figli!

Chi azzarda comportamenti irresponsabili rischia di mettere a repentaglio la vita di decine di persone.

Vi affido tutti a Maria e ai Santi Protettori delle nostre Città e, mentre vi supplico di accettare quest’invito, vi benedico di cuore.

 

       Vostro

† Luigi Renna

      Vescovo

“L’avete fatto a me”: l’impegno della Caritas diocesana per arginare l’emergenza coronavirus

È attivo il numero telefonico della Caritas diocesana – 391.77.24.915 – a disposizione di persone sole o di famiglie in difficoltà che hanno bisogno di volontari per le necessità quotidiane, come fare la spesa, dare corso a pratiche burocratiche urgenti, procedere con l’acquisto di medicinali, ecc.

Per affrontare l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, i volontari della Caritas diocesana offrono la propria disponibilità per consegnare beni di prima necessità e materiale utile per le esigenze igienico-sanitarie. Inoltre, il Centro d’Ascolto Diocesano – aperto il martedì e il giovedì dalle ore 10 alle ore 12,30 – monitorerà sia casi di emergenza riguardanti famiglie che vivono un particolare disagio a causa della perdita o della sospensione del lavoro, sia situazioni ritenute particolarmente difficili.

«In questa fase di emergenza – afferma don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana – attraverso i nostri volontari, cerchiamo di raggiungere le fasce di popolazione più sole e vulnerabili. “L’avete fatto a me”: questa citazione del Vangelo ci fa capire come il Cristo possiamo incontrarlo ogni giorno vivo attraverso la relazione con il povero».

Quanti volessero offrire la propria collaborazione al servizio, in qualità di volontari, possono inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica: caritascer@libero.it.

#chiciseparera

Lettera aperta del vescovo Luigi Renna alla città di Cerignola

Carissimi Cittadini di Cerignola,

questa mattina la comunicazione del Vice-Questore della nostra Città, dott.ssa Loreta Colasuonno, ci ha messo dinanzi ad una verità scomoda: due nostri concittadini sono stati contagiati dal coronavirus.

Rendiamoci conto che l’epidemia è tra noi!

Purtroppo, alcuni di voi stanno dimostrando grande superficialità: ragazzi, adulti, anziani passeggiano per le strade. È vero che rimanere chiusi in casa è difficile e pesante, ma in questa fase così delicata è necessario perché solo così si potrà bloccare il diffondersi del Covid-19.

Cari genitori, i vostri figli non devono uscire di casa, neppure per andare a trovare gli amici.

Cari anziani, se uscite, rischiate di essere contagiati!

Ve lo chiedo come un padre che ha a cuore la salute integrale dei suoi figli!

Chi azzarda comportamenti irresponsabili rischia di mettere a repentaglio la vita di decine di persone.

Vi affido tutti alla Madonna di Ripalta e vi supplico di accettare questo pressante invito.

   Vostro

† Luigi Renna

      Vescovo

Invito alla comunità diocesana nel giorno di San Giuseppe

Carissimi presbiteri e diaconi, religiosi e religiose, fedeli tutti,

nella quotidianità segnata dal Covid 19, non venga meno il senso familiare del nostro essere comunità che, nella preghiera, individua il sostegno fondamentale ed essenziale per affrontare e superare questo delicato momento di prova. Per tale ragione, vi invito a guardare con me alla figura di san Giuseppe e a lasciarvi guidare dal suo modello di padre attento e premuroso, rispettoso della legge e disponibile al disegno di Dio.

Nella Liturgia delle Ore del 19 marzo, san Bernardino da Siena ci ricorda che «Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l’uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e onesto. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza» (Disc. 2 su san Giuseppe; Opera 7,16.27-30).

Illuminati da tale meditazione, ci ritroveremo in diretta streaming, sulla pagina diocesana di Facebook (Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano), alle ore 18 di giovedì, 19 marzo 2020: nella rettoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo presiederò, a porte chiuse, la santa messa e, al termine, guiderò l’adorazione eucaristica. Sarà un appuntamento durante il quale l’intera comunità diocesana, nelle sue diverse espressioni presbiterali e diaconali, religiose e laicali, si ritroverà intorno alla fiamma del cero acceso, simbolo ed espressione della sua orante identità, per pregare con Bernardino: «Ricordati dunque di noi, o beato Giuseppe, ed intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente preghiera; ma rendici anche propizia la beatissima Vergine tua sposa, che è Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli infiniti». Alle ore 21, in comunione con tutte le Chiese che sono in Italia, sintonizzati sulle frequenze di Tv2000, reciteremo insieme il Santo Rosario.

Fin d’ora vi annuncio che, nei giorni 23-24-25 marzo vivremo un triduo di preghiera alla Madonna di Ripalta per impetrare il dono della cessazione dell’epidemia. Modalità e orari, che rispetteranno le norme precauzionali vigenti, vi saranno comunicate nei prossimi giorni.

Con questi sentimenti di fiduciosa attesa, vi benedico di cuore.

Cerignola, dalla Sede Episcopale, 16 marzo 2020.

 

† Luigi Renna

     Vescovo

 

#chiciseparera

Gli appuntamenti sul web – Facebook: Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano – con il vescovo Luigi Renna:

ogni mattina nei giorni feriali

ore 7,45: 15 minuti con Dio: “Le virtù al tempo del coronavirus”

 

ogni Mercoledì

ore 18: Vespri e Catechesi Quaresimale

 

ogni Giovedì

ore 18: Santa Messa e Adorazione Eucaristica

 

Giovedì – festa di San Giuseppe

ore 21: in comunione con tutte le Chiese che sono in Italia, recita del Santo Rosario sintonizzati su Tv2000

 

ogni Venerdì

ore 18: Via Crucis

 

ogni Sabato

ore 17: Breve pensiero per i cresimandi

ore 17,30: Santo Rosario e Atto di affidamento a Maria SS. di Ripalta

 

ogni Domenica

ore 10,15: Santa Messa

ore 18: Riflessione e preghiera per le famiglie

DISPOSIZIONI INTEGRATIVE al comunicato della Conferenza Episcopale Pugliese del 9 marzo 2020 per la Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano

Carissimi fedeli tutti della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano,

carissimi Presbiteri e Diaconi,

carissimi Religiosi e Religiose,

facendo seguito al Comunicato dei Vescovi delle Chiese di Puglia emesso in data odierna durante la riunione della Conferenza Episcopale Pugliese, aggiungo quanto segue:

  1. riguardo alla sospensione della Celebrazione Eucaristica nei giorni festivi e feriali, non ci sono eccezioni: i presbiteri potranno celebrare solo la “Messa senza il popolo”; i sacerdoti anziani potranno, previo il mio permesso, celebrare nella loro casa. Nelle comunità religiose dove è possibile avere la presenza del cappellano, si celebri con la sola presenza della comunità, senza nessuna altra persona esterna;
  2. per quanto concerne i funerali, sia il parroco competente a dare l’ultima raccomandazione e commiato, solo ed esclusivamente nel cimitero. La presenza del parroco sarà segno della vicinanza alla famiglia del defunto. Si assicurino i familiari che quando sarà cessata l’emergenza coronavirus, si celebrerà la S. Messa di suffragio;
  3. i parroci che lo vorranno, possono celebrare una sola S. Messa quotidiana “in diretta streaming” per la loro comunità; la Celebrazione Eucaristica non deve avere altra presenza che quella dell’operatore della diretta e di un ministrante. Io stesso celebrerò in streaming alle ore 18.00 dei giorni giovedì, venerdì e sabato e alle ore 10.15 di domenica, in queste tre settimane;
  4. riguardo al Sacramento della Riconciliazione: lo si amministri non nel confessionale, ma in chiesa, mantenendo la distanza di un metro dal penitente e assicurando la necessaria discrezione;
  5. per quanto concerne la Comunione agli ammalati: per precauzione nei confronti delle persone anziane e malate, che sono le più esposte al contagio, si sospenda tale servizio, spiegando che un regime così rigoroso è a tutela dei più fragili;
  6. non ci si astenga mai dall’amministrare l’Unzione degli infermi e di portare il Viatico ai moribondi. Al rito siano presenti solo pochissimi familiari;
  7. per il mese di marzo, viene cancellato il ritiro spirituale mensile del clero e quello delle religiose;
  8. si esorti, ove possibile attraverso i social, a pregare, a recitare il Rosario, a digiunare, ma mai in gruppi, anche piccoli, in chiesa o nelle case.

Le suddette disposizioni vanno ad integrare quelle già emanate il 5 marzo u.s.

Dopo attenta valutazione, insieme al nostro diacono don Antonio Miele, abbiamo insieme deciso che l’ordinazione presbiterale è rimandata al periodo immediatamente successivo alla cessazione dell’emergenza coronavirus.

In questo momento ci deve muovere ad agire un grande senso di amore e di responsabilità verso il prossimo, la cui vita è un bene fondamentale che non va messo a repentaglio con nessuna leggerezza, fidandoci di quello che il Ministero della Salute ci sta chiedendo, al fine di fronteggiare una situazione inedita per tutti. Ci animi anche un senso di cittadinanza che deve caratterizzare sempre il nostro essere cristiani.

Continuiamo ad affidarci a Dio Padre buono e a Cristo nostro Salvatore, per intercessione della Vergine Santa e dei Santi Patroni, unendo alla preghiera il sacrificio e la carità.

Ricordo tutti al Signore, soprattutto gli ammalati e le loro famiglie,

                                            † Luigi Renna

                                       Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano

Cerignola, 9 marzo 2020

 

La solidarietà per la Quaresima 2020 – Per superare le sbarre del carcere

La Quaresima è un tempo prezioso per accogliere la grazia che cambia la morte in vita. È un percorso che dura quaranta giorni ma che riguarda una vita intera, in quanto è tempo per “convertirsi e credere al Vangelo”. Se poi questa vita non è stata sempre facile, anzi piena di difficoltà e imprevisti, allora la Quaresima può diventare tempo di riscatto personale e sociale.

Seguendo queste linee la Caritas diocesana, sulla scia del Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Povero La speranza dei poveri non sarà mai delusa, ha ritenuto opportuno dedicare la Quaresima di quest’anno a processi di solidarietà nei confronti dei detenuti.

“In accordo con l’Ufficio Esecuzioni Penale Esterne del Tribunale di Foggia, abbiamo pensato di finanziare, con le offerte che provengono dalla raccolta della Quaresima di solidarietà, alcune borse lavoro per detenuti”, afferma don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, che aggiunge: “Alcuni ragazzi in parrocchia stanno scontando il loro fine pena, con una messa alla prova, dedicandosi alla manutenzione dei nostri spazi interni ed esterni, ma non possiamo fermarci a questo”, in quanto “è necessario offrire a questi ragazzi un nuovo orizzonte, una nuova speranza, una nuova vita”. È un progetto ambizioso quello della Caritas diocesana che non si limiterà alla formazione di questi giovani ma anche al loro inserimento nel mondo del lavoro, contattando alcune aziende resesi sensibili e disponibili a questa iniziativa.

“Ogni detenuto sarà seguito personalmente durante il percorso sempre a stretto contatto con l’U.E.P.E. – continua don Pasquale – Cercheremo di seguire le singole passioni per poter meglio indirizzare i giovani verso un percorso formativo che permetta la piena realizzazione di ciascuno: chi vorrà fare il pasticciere sarà mandato a formarsi in pasticcieria, chi vorrà dedicarsi alla manutenzione del verde andrà a formarsi in un corso da potatore e giardiniere”.  Le difficoltà non mancheranno, ma è certo  dell’esito positivo dell’iniziativa: “Sarà un percorso lungo, faticoso e forse pieno di insidie, ma siamo uomini di Dio, non misuriamo tutto con il tempo, la vittoria storica, come ben sappiamo, non è immediatamente verificabile, ma siamo certi di poter fare del nostro meglio”.

Il cuore della Quaresima diocesana sono i detenuti. Ciò, però, non significa distrazione dalle altre realtà difficili della nostra diocesi, alle quali la Caritas diocesana dedica tantissime energie. Con i suoi centri di ascolto sparsi in quasi tutte le parrocchie, la Caritas diocesana incontra ogni giorno famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare forme di sussistenza altrove; orfani che hanno perso i genitori o che sono stati violentemente separati da loro per un brutale sfruttamento; giovani alla ricerca di una realizzazione professionale ai quali è impedito l’accesso al lavoro per politiche economiche miopi; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga. Come dimenticare, inoltre, i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza. E i tanti senzatetto ed emarginati che si aggirano per le strade delle nostre città.