Author: pierluigimastroserio

Visita pastorale – Cronaca / 3 – Parrocchia Purificazione BVM (Candela)

Un pastore, un padre, un fratello – 

La visita pastorale del vescovo Fabio a Candela

Un tempo di grazia è stato vissuto nella comunità di Candela. Il vescovo Fabio si è recato in visita pastorale alla parrocchia della Purificazione della Beata Vergine Maria e alla parrocchia rurale di Sant’Andrea, guidate da p. Michele Centola. Da mercoledì 16 a domenica 20 novembre, il Vescovo ha soggiornato a Candela, dove ha fatto ritorno per concludere la visita il 23 novembre, nella festa di San Clemente.

Un tempo di grazia ha visto il Vescovo impegnato nelle diverse espressioni della comunità. Ci sono stati incontri istituzionali e incontri con i fedeli, secondo un’organizzazione che ha voluto dare spazio a tutti.

Mercoledì, 16 novembre il Vescovo ha raggiunto Candela per celebrare la messa vespertina delle ore 18,30. Un folto gruppo di fedeli lo ha atteso per condividere con il proprio pastore la celebrazione eucaristica, al termine della quale si è svolto il consiglio pastorale, durante il quale il Vescovo ha posto il suo cuore in ascolto dei presenti.

Giovedì 17, dopo aver celebrato nella Chiesa Madre le lodi mattutine, il Vescovo si è recato nelle scuole di ogni ordine e grado, ricevendo un’accoglienza festosa da parte di insegnanti e bambini. Ai ragazzi un po’ più grandi ha rivolto l’invito a prestare ascolto alla chiamata di Gesù che li interpella costantemente. Alle ore 11,00 ha incontrato il sindaco Nicola Gatta e l’amministrazione comunale, stimolando i partecipanti a proseguire in un impegno gravoso e indispensabile per una comunità sana e partecipe. Dopo la visita al Comando dei Carabinieri, che ha ringraziato per l’impegno profuso a favore di tutti e dei più deboli in particolare, il Vescovo ha visitato le otto chiese di Candela. L’intensa giornata, dopo la messa, è proseguita con l’incontro sinodale che, tenutosi nell’Azienda De Vitto, ha permesso al mondo del lavoro di esprimersi nella semplicità e nella verità. Al termine, il Vescovo è apparso visibilmente soddisfatto, i partecipanti anche.

Venerdì, 18 novembre, la mattina ha impegnato il Vescovo nella visita alla Casa di Riposo “Villa Verde”. In serata, dopo la santa messa, si è svolta la liturgia penitenziale a beneficio dei cresimandi e delle loro famiglie, con la presenza del Vescovo nel confessionale. La cena della comunità ha concluso la giornata.

Sabato, 19 novembre, il Vescovo si è recato al cimitero e dagli ammalati. In serata ha presieduto la celebrazione eucaristica nella parrocchia di Sant’Andrea.

Domenica, 20 novembre, durante la celebrazione eucaristica, il Vescovo ha amministrato il sacramento della cresima.

Il vescovo Fabio è ritornato a Candela per la solenne celebrazione della festa patronale in onore di San Clemente, svoltasi il 23 novembre e confluita nella celebrazione eucaristica che, accanto alla presenza delle autorità locali, ha registrato la gradita partecipazione della delegazione del Comune gemellato di Pescasseroli. Dopo il saluto iniziale di p. Centola, che ha definito la visita pastorale del vescovo Fabio come l’incontro di un padre buono con i figli, di un amico pronto ad ascoltare, durante l’intervento omiletico il Vescovo ha espresso il proprio giubilo per la festa, che affonda le radici nell’antica tradizione di fede della comunità di Candela, ricordando che san Clemente Papa, nella sua “Lettera ai Corinti” approfondisce il concetto di autorità pontificia, sottolineandone l’aspetto principale legato al servizio. In tale prospettiva, anche la figura del vescovo non è un richiamo alla gerarchia, ma espressione di paternità.

Al termine della celebrazione, i numerosissimi presenti hanno ricevuto dal vescovo Fabio la benedizione solenne, con la promessa di rivedersi presto e l’impegno di camminare sulla stessa strada sostenuti dall’amore di Cristo.

                                                                                                                                                                                                                                                        Il cronista

Solennnità della Immacolata Concezione – Parrocchia Sant’Antonio da Padova (Cerignola)

In occasione della solennnità della Immacolata Concezione, la parrocchia Sant’Antonio da Padova (Cerignola) e la Confraternita della Pietà (Cerignola) propongono alcune iniziative a carattere religioso e formativo. A partire dal 29 novembre al 7 dicembre 2022 si terrà la tradizionale novena.  Lunedi 5 dicembre, alle ore 20.00, la comunità incontra don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa sul tema: “ACCOGLIERE: Voce del verbo AMARE”. Il giorno 7 dicembre, infine, alle ore 15.00, si terrà il pellegrinaggio mariano presso il Santuario diocesano di Maria SS. di Ripalta, mentre alle ore 20.15 Sua Ecc.za mons. Fabio Ciollaro, vescovo diocesano,  presiederà il tradizionale Inno Akatistos, antico canto bizantino alla Madre di Dio.

                                                                                                      

Mostra conferenza su “La via della bellezza: contemplare le icone”

Si terrà lunedi 28 novembre 2022, alle ore 19.30, presso il salone Giovanni Paolo II (Curia vescovile), la mostra conferenza sul tema: “La via della bellezza: contemplare le icone”.  L’iniziativa, organizzata dal MEIC diocesano, vedrà la partecipazione della prof.ssa Liana Petruzzelli, Responsabile Meic – Cerignola, della prof.ssa Enza Rutigliano, Docente di Storia dell’Arte – Liceo Scientifico Cerignola e di Gaetano Russo, Iconografo – Cerignola.

“Nella mia ora di libertà”: un progetto per la giustizia riparativa – L’impegno della Caritas diocesana per l’integrazione

Si è conclusa lo scorso 17 novembre la prima fase del Progetto Sperimentale di Giustizia Riparativa “Nella mia ora di Libertà”, che impegna, insieme ad altre, la Caritas della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Come ci ricorda papa Francesco: “La cultura della giustizia riparativa è l’unico e vero antidoto alla vendetta e all’oblio, perché guarda alla ricomposizione dei legami spezzati e permette la bonifica della terra sporcata dal sangue del fratello”. “Il perché amministrare – continua il pontefice – ci rimanda al significato della virtù della giustizia. Per la Bibbia saper rendere giustizia è il fine di chi vuole governare con sapienza, mentre il discernimento è la condizione per distinguere il bene dal male”. Il titolo del progetto si ispira alla celebre canzone di Fabrizio De Andrè dove, in un verso, canta “Per quanto voi vi crediate assolti, siete pur sempre coinvolti”.

Il Progetto – dichiara il direttore della Caritas, don Pasquale Cotugno – mira a creare una nuova cultura della giustizia e soprattutto del coinvolgimento di tutta la comunità civile ed ecclesiale con l’obiettivo di sentirci tutti corresponsabili nei processi di integrazione e riparazione. Non possiamo fermarci e limitarci a guardare e giudicare, ma dobbiamo mettere in atto processi di riconciliazione, dove ogni ostacolo, che non permette a ogni essere umano il raggiungimento della sua dignità, viene eliminato”. La Caritas Diocesana è stata selezionata per lo svolgimento di questo percorso in conseguenza dell’attività incessante sui temi della giustizia che da anni ormai svolge nella Chiesa locale, come dimostrano le ultime due edizioni della Settimana Sociale Diocesana e il progetto “Liberiamo la Speranza”.

Il Progetto Sperimentale è stato avviato il 27 ottobre e si è articolato in quattro incontri, durante i quali i partecipanti hanno potuto apprenderne i principi che, secondo quanto definito da Howard Zher, padre della giustizia riparativa, costituisce “un processo per coinvolgere, nella massima misura possibile, coloro che hanno un interesse in un reato specifico e per identificare e affrontare collettivamente danni, bisogni e obblighi, al fine di guarire e mettere le cose nel modo migliore possibile”. Una giustizia, quindi, che guarda alla persona e che scava fino a giungere al motivo che ha scatenato quel determinato comportamento, individuando nella comunità un importante alleato.

I primi protagonisti del percorso sono stati venti docenti dell’Istituto IISS “A. Righi” di Cerignola i quali, accompagnati dai due operatori del progetto, il dott. Gaetano Panunzio, responsabile del settore Giustizia della Caritas diocesana, e dalla dott.ssa Antonella Sciancalepore, psicologa, hanno potuto apprendere i principi della giustizia riparativa e della mediazione attraverso lezioni frontali, esercitazioni pratiche con role playning e simulazioni di mediazione, senza dimenticare l’esperienza positiva di alcuni ragazzi e ragazze, nonché docenti di un istituto di Tempio Pausania sull’applicazione dei metodi riparativi. In tale prospettiva, considerato il target dei partecipanti, si è fatto particolare riferimento all’ambiente scolastico, alle situazioni che possono verificarsi a scuola nei rapporti che, a vario titolo, possono avere come protagonisti il dirigente scolastico, i docenti, il personale amministrativo, gli alunni e le famiglie. Gli incontri hanno avuto un riscontro molto positivo soprattutto nell’ottica di un cambio di paradigma più orientato all’ascolto, al rispetto e all’empatia con l’altro.

 

 

Visita pastorale – Cronaca / 2 – Chi ama Maria… Al Santuario di Serralonga a Rocchetta Sant’Antonio

Una ripida discesa e poi una ancor più ripida salita, fino ad un’altura a pochi chilometri dal paese, in mezzo a un panorama suggestivo, in località detta Serralonga. Lì è il cuore di Rocchetta Sant’Antonio: il santuario della Madonna del Pozzo. Ci siamo diretti lì con il vescovo Fabio e il parroco don Antonio, il 10 novembre 2022, al secondo giorno della Visita pastorale al paese. Siamo arrivati nel pomeriggio in piena luce. Alcuni pellegrini ci avevano preceduto a piedi, altri ci seguivano in auto. Breve sosta presso la cappellina, proprio dove avvenne il miracolo, che stupì e consolò l’anziano zappatore Giuseppe Mastrostefano nella campagna riarsa. Esausto per la fatica, sotto il sole cocente, sentendosi venir meno invocò la Madonna del Pozzo, di cui aveva ricevuto un’immaginetta pochi giorni prima da un frate questuante di Capurso. Riprendendo a zappare iniziò a vedere il terreno inumidito e poi acqua sorgiva, incredibile in quella aridità. Era sabato quel giorno, 24 agosto 1709. Il pozzo che fu costruito c’è ancora, l’acqua pure! L’attuale santuario è recente. Quello antico, collassato nel terremoto del 1980, dovette essere abbattuto. La nuova chiesa è di linee moderne ma decorosa, con alcuni locali accanto, una zona di rispetto che la circonda e una recinzione esterna che la protegge. Nell’abside un grande mosaico, di buona fattura, raffigura efficacemente la scena del miracolo. Ma il parroco che lo commissionò, don Tonino Mottola, attuale vicario generale della diocesi, suggerì alle maestranze che realizzarono il mosaico un dettaglio molto significativo. Al centro, proprio nello specchio d’acqua sorgiva, è collocato il Tabernacolo. È Gesù, infatti, la sorgente della grazia santificante, è Lui che ci dona l’acqua viva, come disse alla Samaritana. Il Santuario oggi è pieno, i rocchetani hanno accolto numerosi l’invito. Il Vescovo, salito quassù per la prima volta, è commosso. Sente l’amore dei presenti per Maria e avverte l’onda della devozione di tante precedenti generazioni. Al termine, mentre cala la sera, risuona un canto pieno di fervore. Il testo è di sant’Alfonso Maria de Liguori.  Sei pura, sei pia / sei bella Maria… Chi ama Maria contento sarà.  Parole sante. Esprimono la fiducia di Rocchetta e di ogni comunità cristiana.

                                                   Il cronista